Relazioni Tecniche per Atti di Compravendita
Cari Colleghi,
trascorsi ormai cinque anni dal Protocollo di Intesa sottoscritto da questo Collegio con il Consiglio Notarile di Livorno al fine di promuovere una collaborazione volta ad incentivare la virtuosa prassi di accompagnare ogni Atto di Compravendita immobiliare con una Relazione Tecnica per accertare la regolarità urbanistica del bene negoziato, credo di poter dire che il risultato perseguito è stato raggiunto; la diffusione di questa pratica ormai può considerarsi dato acquisito allo scopo di prevenire ed evitare futuri possibili contenziosi fra le parti.
Ciò premesso mi giunge segnalazione dallo stesso Consiglio Notarile, che alcuni Colleghi pare non seguano lo schema di Relazione Tecnica concordato con il Protocollo e ciò non tanto sul piano formale, ma anche e soprattutto sostanziale nella misura in cui, ad esito degli accertamenti svolti, si limitano ad “attestare la commerciabilità del bene o comunque l’inesistenza di provvedimenti sanzionatori che ne possano limitare il trasferimento”.
Appare invece evidente che il corretto espletamento di tutela dell’interesse delle parti ad avere piena ed esatta cognizione dello stato del bene dal punto di vista edilizio-urbanistico e quindi di acquistare un bene regolare sotto tale profilo, richiede che si attesti, come da Protocollo di Intesa, “che l’immobile in oggetto è commerciabile, è urbanisticamente regolare e che vi è conformità tra lo stato di fatto, i relativi dati catastali e le planimetrie depositate in Catasto” oppure, in caso contrario, si evidenzino le eventuali problematiche che non permettono una simile conclusione.
Ovviamente con piena libertà di scelta della formula usata, ma espressiva della sostanza sopra riassunta.
Ciò detto, nell’invitarvi a rispettare lo schema di Relazione Tecnica concordato che allego per pronta memoria e che rivedremo a breve in funzione delle ultime modifiche legislative, ho chiesto al Consiglio Notarile di segnalarmi per gli opportuni provvedimenti, i nominativi di coloro che non ottemperano a quanto detto i quali, scaricandosi delle responsabilità che tali attestazioni comportano, fanno concorrenza sleale nei confronti di chi opera correttamente applicando corrispettivi non proporzionati alle prestazioni richieste squalificando professionalmente tutta la categoria.
Cordiali saluti.
Il Presidente
Geom. Dario Cerrai
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